Sunday, May 28, 2006

La domanda e'.

Basso ha fatto bene, o no?

3 comments:

Radiant said...

Allora, ci ho dovuto pensare un po' dopo l'accaduto, perché sul subito ci son rimasto un po'.
Dobbiamo pensare che abbiamo solo le due parole di Simoni e Basso, non si può sapere che si siano detti.
La mia convinzione è che si sia trattato di un misunderstanding: Simoni può aver capito che la vittoria gli sarebbe stata lasciata in ogni caso dato che l'altro era già maglia rosa, mentre Basso voleva semplicemente dire di collaborare finché si poteva e in prossimità del traguardo chi più ne aveva lasciava l'altro sui pedali, cosa che notoriamente accade in qualsiasi tentativo di fuga.
Il discorso di Basso è: volevo vincere la tappa, ho fatto il mio ritmo e chi voleva contrastarmi doveva tenere duro; ho chiesto a Simoni di andare assieme in discesa perché poi in due in pianura si va molto più forte (de facto, un passista come Basso ha dato delle belle tirate nel tratto di falsopiano verso l'Aprica); se si arrivava insieme, a parte che in volata son fermo (!), ma solo in quel caso la tappa è consuetudine lasciarla.
Simoni a caldo ha reagito molto male ed è comprensibile perché la tappa la meritava eccome. Il problema è che, anche il giorno dopo, non ha fatto altro che rincarare la dose, con motivazioni del tutto implausibili (soldi per una tappa? Proprio Basso che è uno dei più pagati ciclisti attualmente?) e con proclami patetici e ironici; cosa fatta apposta per rompere le uova nel paniere a Basso, che affronterà una mini-inchiesta della Federciclo, come solitamente accade in questi casi.
Tutto questo perché, anche se Basso gli ha detto "aspettami" come lui sostiene, da ciò lui ha inferito che la vittoria gli fosse dovuta, e questo è sempre un errore nello sport. Garate, per esempio, ha avuto via libera da Voigt non solo perché è andato in fuga (ce n'erano altri 20) o perché la squadra ha lavorato (Bettini superstar), ma perché si è riportato da solo su Voigt stesso dopo aver lavorato tutto il giorno, mentre Voigt non ha tirato un metro. Ma posso citare il caso opposto: Hincapie l'anno scorso al Tour aveva il capitano (Armstrong) in maglia gialla, era in fuga e non ha collaborato per nulla e si è trovato ai 500 metri dall'arrivo in salita con Pereiro; è scattato e non ha lasciato nulla al più meritevole compagno. Eppure l'altro, seppur rammaricato, non ha mica sollevato eccezioni del genere di quelle di Simoni.
Se Basso abbia fatto bene oppure male è una domanda un po' mal posta. Io risponderei così: se avesse aspettato Simoni apposta e gli avesse concesso la vittoria sarebbe stato un bellissimo gesto; se ha fatto in questa maniera e ci è riuscito, vuol dire che anche in quell'occasione è stato il più forte. Le considerazioni di tipo moralista (alla Simoni) lasciano un po' il tempo che trovano.

pieffe said...

Sapevo che Lo' si interessava! Devo dire che concordo con quello che hai scritto.

Se facciamo finta di sapere tutto (e che non si siano detti niente, ma li', non sappiamo, come si fa) non c'e' dubbio che se avesse rallentato e gli avesse dato la vittoria (magari di un millisecondo!) sarebbe stato vincitore morale e gran signore. Cosi' e' solo vincitore.

Radiant said...

Non c'è dubbio che se Basso avesse di proposito, vistosamente, rallentato e attesto Simoni, sarebbe stato un gesto davvero eclatante. Quel che posso dire è che, se si vuole criticare, ci si può attaccare a qualsiasi cosa.
Esempio: Voigt ha lasciato la vittoria a Garate e non è poco per uno che non ha mai vinto una tappa al Giro. Ed è un gesto apprezzabilissimo e di grande sportività, giustificatissimo dalle ragioni da lui stesso addotte. Eppure alcuni non hanno gradito; lo stesso suo d. s. Bjarne Riis si è dissociato affermando che la sua opinione è che bisogna sempre cercare la vittoria.
Esempio contrario: Armstrong nel 2000 arrivò assieme a Pantani sul Mont Ventoux e non fece la volata, e il Pirata vinse meritatamente. Un bel gesto, dunque. Ma successivamente, sulle rampe verso Courchevel, Marco attaccò nuovamente e Armstrong fu costretto a staccarsi (ho rivisto la tappa... ORGASMATRON!), giungendo in cima con 50 secondi di ritardo. Pantani vinse in maniera mirabile, ma Armstrong fece una dichiarazione molto piccata in cui, sostanzialmente, disse: se l'avessi saputo, col caXXo che gli avrei lasciato la tappa ieri. Ecco quindi che un bel gesto si trasforma in una vigliaccata. Ma Armstrong, pur essendo un campione, "gran signore" lo è stato ben poco, e sicuramente molto meno di Basso. Vedi il caso Simeoni al Tour 2004, for instance.
In definitiva: Basso ha tutto il tempo per diventare più "signore" e "nobile" di com'è adesso, ma da qui a metterlo in croce con le motivazioni più disparate per un comportamento forse "eticamente" discutibile, ma agonisticamente ineccepibile, beh, insomma, ce ne passa di strada!
Nota tecnica sui "millisecondi": non hanno ragion d'essere in una tappa in linea! I distacchi reali sono calcolati se sussistono fratture tra corridori (o gruppi) superiori a un gap prestabilito (mi pare 16 metri... dovrei ricontrollare i regolamenti UCI); si computano in minuti secondi (ovviamente!) e laddove un gruppo giunga senza il frazionamento di cui sopra, tutti i corridori appartenenti al gruppo vengono accreditati dello stesso tempo (ST negli ordini d'arrivo). Ecco la ragione per cui se si arriva allo sprint con gruppo compatto anche gli uomini di classifica, pur transitando alcuni secondi dopo il vincitore, non accusano perdite di tempo.
Diverso sarebbe il discorso per le cronometro, logicamente!
Era solo per puntualizzare.