Monday, December 26, 2005

Potenza valvolare e transistor.

Si parlava l'altro giorno di potenza valvolare/transistor eccetera. Facciamo un po' di chiarezza: i Watt dichiarati dai produttori di amplificatori sono dichiarati sempre con lo stesso metro. 1W=1J/s e non c'e' storia. Come si effettua la misura non e' una cosa proprio cosi' standard, ma per semplificare diciamo che si mette un carico (una resistenza) all'uscita dell'ampli e si vede il voltaggio e la corrente.

Potenza=Volt x Corrente.

(In realta' non e' proprio cosi', ci vuole anche un carico "reattivo", cioe' che cambia la propria impedenza a seconda della frequenza del segnale, come fa una cassa reale, ma in generale va bene cosi', poi ci sarebbe il discorso rms, picco, risposta delle casse, pressione sonora eccetera ma non e' interessante per la questione valvole/transistor.)

Per cui i 50W di un combettino a transistor e i 50W di una testatona a valvole sono gli stessi. Ovviamente non siamo sordi e sappiamo che c'e' una bella differenza. La quale, per quanto ne so, dipende da due cose (non so metterle nell'ordine di importanza)

1) distorsione armonica: le valvole saturando "generano" delle frequenze che non c'erano nel segnale d'ingresso. Per esempio: in ingresso ho una sinusoide perfetta a 220Hz, le valvole mi tirano fuori anche un 440, un 880, un 1760 eccetera. In pratica a distanza di ottava. I transistor invece, favoriscono frequenze sgradevoli, non a distanza di ottava, ma a multipli dispari, tipo 660 (quelle che si chiamano armoniche dispari). Le armoniche pari "aggiungono" suono, mentre le altre sono sgradevoli da sentire.

2) trasformatori: spesso negli ampli a transistor bisogna trasformare da 220 a 60V (esempio). Negli ampli a valvole siccome si lavora a voltaggi parecchio elevati (>400!) c'e' tra "trasformare" meno, per cui il punto di clip negli ampli a transistor e' percentualmente piu' basso (e i trasformatori, in genere, non sono di qualita' eccelsa).

In definitiva 50W sono sempre 50W (pesa di piu' un kg di piombo o di piume?), ma i transistor raggiungono prima il clip, e quando clippano il suono fa schifo. Le valvole lo raggiungono piu' lentamente, e quando iniziano a saturare al suono fa solo bene.

(E' Natale e non ho voglia di rileggere, spero di non aver scritto troppe idiozie...qua e' spiegato tutto abbastanza meglio!)

1 comment:

Anonymous said...

Buono che hai linkato la pagina coi grafici, sono molto esplicativi. I due fatti che tu hai detto dal punto di vista tecnico non so come classificarli perché non ho sufficienti elementi. Dal punto di vista acustico quello che più importa nella definizione del suono è la curva di attacco, sustain e decay. Negli strumenti acustici soprattutto i transienti d'attacco, a quanto ho letto; con gli strumenti elettrici a corde penso che anche gli altri parametri abbiano maggiore importanza. Per la chiarezza e la pulizia entrano in gioco le armoniche. Per capirne qualcosa di più si può leggere quanto detto nei trattati di musica (o in quelli di acustica musicale), per esempio l'introduz. di L. Rognoni al Manuale di Armonia di Schonberg. Ma basta cercare su Wikipedia alla voce Armonici naturali.
Mi era venuta in mente anche un'altra cosa, ma la dico se la discussione prosegue...