Friday, July 22, 2005

Conversione contro la catastrofe.

Io non ci credo. Anzi, tutto questo mi fa un po' schifo.

1 comment:

Anonymous said...

Opinioni opinabili.

Io non credo nelle conversioni che scaturiscono dalla paura, dall'impotenza, dalla sconsolazione...

La necessità di cambiare, quella che deriva da cause contingenti e non da noi stessi, non è altro che un atto di servilismo, di schiavitù.

Conversione, per me, è libertà.

E questo significa una sola cosa: rinunciare a ricercare logica, razionalità, coerenza in ogni evento. Rinunciare ai propri schemi mentali.

Convertirsi è amare la libertà, la propria, ma anche quella altrui.

Ed accettarne le conseguenze: nessun atto di conversione può assicurarci che altri non commettano azioni che possano danneggiarci.

Convertirsi è amare la libertà, la propria, ma anche qualla altrui, fare tutto quanto in nostro potere per difenderla e valorizzarla.

Convertirsi è testimoniare con la propria vita che la libertà è infinitamente meglio della schiavitù, soprattutto di quella ben dissimulata.

(a proposito, leggete "I rimproveri al silenzio dei cristiani", Vittorio Mathieu, www.ilgiornale.it)