Sunday, June 19, 2005

Octavarium.

Non l'album, la canzone. L'ottava dell'ottavo disco dei Dream Theater. (TOT ne aveva sette e SDOIT sei...casuale?).

Del disco ho già detto più che abbastanza, ma questa è una canzone che vale la pena di ascoltare. Non per altro, ma perchè fa ricordare un sacco di belle cose: inizia con 4 minuti di Shine on your Crazy Diamond, poi da 4:23 presenta un tema orecchiabile, Morriconi style, se vogliamo, poi cita i Genesis (Supper is ready, lo dicono pure), poi cita i Dream stessi (a me fa venire in mente a volte (9:16) Anna Lee, in altre Fatal Tragedy (16:12, 20:19))...insomma, tanto di tutto.

A 8:50 verrete sorpresi da un inutile stacco "a solo" di Myung, non bisogna ridere, ma non è neanche il caso di piangere, perchè dura poco.

A 12:19 c'è la PFM, con un Premoli funambulo al Moog. Cioè no, ma potrebbe.

A 16:49 Petrucci si scioglie le dita e cita Pull Me Under, ma a 17:41 sdrammatizza con quella che potrebbe essere la colonna sonora di Mario Kart. Un altro po' di PFM (17:52).

Dopo una parte "tesa" dove La Brie urla pure (19:47), e dopo la sigla di Studio Aperto (19:50), ritorna i tema iniziale, a farti capire che 'sta canzone un senso in fondo ce l'ha, e poi gran finale. Con questa chiuderanno i concerti, garantito.

In conclusione: una canzone da sentire, fa venire in mente belle cose (a parte Studio Aperto). E poi più confortante pensare che in questo album ci sia un omaggio ai Pink Floyd che un plagio ai Muse, no?

1 comment:

Anonymous said...

mmah...sissì...è proprio una bella recensione...